La cardiologia del Sant’Anna da oggi è stata trasferita temporaneamente a Cantù per fare spazio ai malati Covid. La decisione, che per l’Asst Lariana è legata “al riassetto organizzativo indispensabile così come previsto dalla direzione generale Welfare della Lombardia”, ha generato malumori e critiche tra gli operatori, che avrebbero sollevato anche dubbi sulla possibilità di garantire un servizio adeguato in un presidio diverso dal Sant’Anna.
Il trasferimento comunque è già avvenuto e il reparto di cardiologia è stato allestito nel reparto di Riabilitazione cardio-respiratoria del Sant’Antonio Abate di Cantù. I posti letto messi a disposizione – tutti dotati di telemetria, indispensabile per l’assistenza ai malati cardiopatici – sono al momento sei, diventeranno dieci da venerdì e se necessario potranno ulteriormente essere ampliati.
Il personale della cardiologia in parte è stato trasferito a Cantù e parte resta a servizio delle attività ospedaliere del presidio di San Fermo. “L’emergenza, l’urgenza e l’attività assistenziale cardiologica sono sempre garantite sia in caso di accesso al pronto soccorso che per i pazienti ricoverati in ospedale per altre patologie – spiega Matteo Soccio, direttore sanitario dell’Asst Lariana – Abbiamo riorganizzato appositamente la gestione del personale. La decisione segue l’attivazione regionale della rete Stemi, la rete di emergenza cardiologica, a Lecco e l’attivazione a San Fermo della rete per lo Stroke, la rete per l’assistenza all’ictus”.
Al Sant’Anna intanto saranno attivati due nuovi reparti Covid, uno da domani nell’area della riabilitazione con 36 posti letto e l’altro nella psichiatria entro sabato con 19 posti letto.
Sospesi fino al 31 dicembre i congedi per il personale. “Una decisione indispensabile per garantire la massima assistenza ai pazienti ricoverati e non incorrere nel rischio di interruzione di pubblico servizio, viste le assenze per malattia e per quarantena”, fanno sapere dall’Asst. L’ultimo aggiornamento parla di 232 pazienti ricoverati al Sant’Anna di cui 18 in terapia intensiva, 25 a Cantù di cui 6 in terapia intensiva, 21 nella degenza di transizione a Mariano Comense e 64 nei pronto soccorso in attesa di ricovero.