Trasformare le conseguenze psicologiche, mediche, sociali ed economiche della pandemia Covid-19 in una grande opportunità, attraverso una profonda evoluzione tecnologica dei servizi che possa essere utile anche oltre l’emergenza. Contrastare l’isolamento di anziani e bambini costretti ad assistenza e istruzione domiciliare a causa del virus, individuando soluzioni innovative di comunicazione a distanza. È questa l’idea alla base del progetto internazionale Essence, finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni e mezzo di euro nell’ambito di Horizon 2020, con una call emergenziale creata appositamente per la comprensione dei risvolti pandemici sulla salute pubblica e clinica.
Tra i protagonisti di Essence, di cui è capofila il Politecnico di Milano con Simona Ferrante, c’è l’Università dell’Insubria. All’ateneo sono destinati 350mila euro per il settore di ricerca coordinato dal professor Cristiano Termine, neuropsichiatra infantile che, tra l’altro, è appena stato nominato dal ministro Lucia Azzolina componente del comitato tecnico scientifico per l’attuazione della legge 170 su dislessia e disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico.
Essence è acronimo significativo di «Empathic platform to personally monitor, Stimulate, enrich, and aSsist Elders aNd Children in their Environment» e fa ricorso ai concetti di stimolo, assistenza e monitoraggio per connettere gli utenti. Lo stimolo si persegue con l’intelligenza artificiale, invitando a svolgere esercizi fisici e cognitivi da soli o in compagnia attraverso applicazioni. Stanze virtuali facilitano la tele-assistenza dei caregiver e gli incontri con altri utenti, per combattere l’isolamento sociale e promuovere lo scambio tra generazioni. Il monitoraggio consente di identificare le devianze dai comportamenti fisiologici a livello cognitivo, fisico e sociale, permettendo un’efficace prevenzione del rischio.
Nel team dell’Insubria con il professor Termine ci sono i docenti Maurizio Versino e Stefano Bonometti, che collaborano con Luigi Macchi e Simonetta Bralia dell’Ufficio Scolastico di Varese. L’obiettivo è sviluppare e sperimentare applicazioni in grado di registrare da remoto i ritmi di acquisizione delle abilità scolastiche ed eventuali problematiche neuropsichiatriche infantili su cui intervenire. Si tratta di applicazioni destinate agli insegnanti e agli specialisti, come neuropsichiatri infantili, psicologi e logopedisti, per eseguire valutazioni e proporre riabilitazione a distanza tramite tablet ai bambini che ne hanno bisogno, non solo in periodo di lockdown ma in qualunque situazione che ostacoli l’accesso alle risorse della comunità o che determini isolamento sociale.
Oltre al Politecnico di Milano e all’Insubria, sono partner del progetto: l’Università degli studi di Milano, la Fundacion para la formacion e investigacion de los profesionales de la salud de extremadura (Spagna), l’University of Haifa (Israele), la società Sxt-Sistemi per telemedicina, la Smart com doo informacijski in komunikacijski sistemi (Slovenia), la Signalgenerix limited (Cipro) e l’associazione E-seniors: initiation des seniors aux ntic association (Francia).