Nei giorni scorsi il Comune di Como, capofila del progetto “Strade verso casa” rivolto alle persone in una condizione di grave marginalità, ha consegnato a una rete composta da fondazione Somaschi onlus, cooperativa sociale Symploké, fondazione Caritas solidarietà e servizio onlus, cooperativa sociale Lavoro e solidarietà, associazione per la solidarietà e la cooperazione internazionale Don Guanella onlus, associazione Piccola casa Federico Ozanam, i primi quattro appartamenti destinati a percorsi di accoglienza assistita. Ieri il primo ospite seguito dai Servizi sociali del Comune di Como è entrato in uno di questi alloggi e nei prossimi giorni verranno attivate accoglienze per altre otto persone, già individuate dai Servizi sociali di base in accordo con la rete delle associazioni.
Il progetto “Strade verso casa” è finanziato dal Piano Operativo Nazionale Inclusione e dal FEAD – Fondo di aiuti europei agli indigenti – per il contrasto alla “grave emarginazione adulta e alla condizione dei senza dimora”, per un importo complessivo di 843.652 euro. Prevede interventi volti al consolidamento dei servizi esistenti e all’innovazione delle modalità di risposta al disagio sociale della grave marginalità. Non solo quindi è rivolto alle persone senza fissa dimora, ma anche a coloro che per diversi motivi si trovano senza una casa e spesso senza un lavoro.
Il Comune metterà a disposizione sette appartamenti, dei quali i primi quattro già arredati e consegnati alla Rete, per aiutare le persone in difficoltà a riprendere in mano la propria vita e diventare autonome. Sarà proprio la rete di enti e associazioni coinvolti ad accompagnarle nel loro percorso verso l’autonomia. Ogni appartamento può accogliere fino a tre persone rientranti negli obiettivi previsti dal progetto.
Gli interventi proseguiranno con ulteriori progetti già avviati e in fase di implementazione, tra cui la valorizzazione dei Centri Diurni quali luoghi di rifugio, aggregazione e socializzazione da cui partire per la promozione del benessere delle persone che vi accedono e per accompagnare e sostenere una possibile presa in carico, la tutela sanitaria e la creazione di un sistema territoriale per favorire l’occupazione di persone che intendono uscire da una situazione di grave marginalità.