La violenza sessuale ai danni di una donna, episodio per il quale è stato arrestato ieri sera a Como in flagranza di reato un 31enne nigeriano, riaccende inevitabilmente la polemica politica sul fronte immigrazione.
È lo stato maggiore della Lega di Como – i deputati Nicola Molteni, Alessandra Locatelli, Eugenio Zoffili, Claudio Borghi e la senatrice Erica Rivolta – a incalzare l’amministrazione provinciale, chiedendo di non riaprire la vecchia caserma dei carabinieri come dormitorio.
“La città non ha bisogno di ulteriori focolai di criminalità, come sicuramente diventerebbe il maxidormitorio che l’amministrazione provinciale vorrebbe realizzare all’interno dell’ex Caserma dei Carabinieri di via Borgovico”, attaccano i parlamentari comaschi, che poi parlano del nigeriano arrestato: “Un ex richiedente asilo con permesso di soggiorno scaduto nel 2016, che aveva ricevuto quattro provvedimenti di espulsione: evidentemente il brutale assassinio di Don Roberto non ha insegnato niente al nostro governo, e questo rende ancora più forte il “no” da parte di tutta la Lega alla riconversione di qualsiasi struttura cittadina in centro di accoglienza per clandestini, soggetti che vanno invece respinti e rimpatriati immediatamente”.
I parlamentari comaschi della Lega concludono chiedendo un potenziamento delle forze dell’ordine a Como.
LA REPLICA DEL PD
“Ecco, arrivano gli sciacalli – replica Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Como – Da anni promettono una Como più sicura ma l’unico risultato che hanno ottenuto è l’esatto opposto. Come se non bastasse, a poche ore da un crimine terribile la Lega fa partire la macchina della speculazione: legano una violenza che non dovrebbe trovare posto nella nostra città a una struttura che non ha ancora aperto. Un paradosso.
Ma così fanno tre volte propaganda sulla nostra pelle. Su quella della vittima che merita giustizia e che ha tutta la mia solidarietà, dei cittadini che esigono sicurezza e di chi è costretto a dormire per strada. Chi è colpevole deve pagare ma per chi specula su tutto questo c’è solo una parola: vergogna”.
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