Il futuro dello storico piroscafo Patria è di nuovo in bilico, appeso questa volta a una data, il 30 novembre prossimo, quando scadrà il certificato di classe, una sorta di libretto di circolazione. Senza un intervento mirato, la scadenza potrebbe rappresentare la fine definitiva dei progetti di recupero dell’imbarcazione.
«Si potrebbe risolvere anche questo ennesimo intoppo – dice Enrico Guggiari, presidente della società Lake Como Steamship Company, che ha in gestione il battello, di proprietà della Provincia – ma questo comporterebbe un ulteriore, ingente esborso di denaro e tempi lunghi. E di tempo non ne abbiamo più molto».
Necessario dunque un intervento della Provincia prima della scadenza. «Ho fatto presente la situazione e attendo notizie da Villa Saporiti – dice Guggiari – Se questa data dovesse trascorre senza interventi allora si dovrà veramente capire cosa fare del Patria. Anche perché le cifre da investire sono sempre maggiori. Ogni giorno che passa senza decisioni è un giorno verso la fine del battello».
Un accorato appello arriva anche da Flaminio Borgonovo per 20 anni collaboratore di Piercesare Bordoli nel salvataggio del Patria. «Se il certificato di classe verrà lasciato scadere il mese prossimo senza rinnovo da parte del proprietario, la Provincia di Como le difficoltà, i costi e i tempi per ottenerne uno nuovo, a fronte di un nuovo progetto tecnico e relativo adeguamento strutturale, saranno tali da affossare definitivamente il futuro del natante. Il Patria continuerà ad arrugginire, se non affonderà, al pontile di Villa Olmo».
«Nell’operazione di recupero sono stati impiegati diversi milioni di fondi pubblici. Se il 30 novembre dovesse segnare l’inizio della fine per il Patria qualcuno dovrà anche risponderne», chiude Guggiari. Villa Saporiti ha indetto una riunione per giovedì prossimo.