L’ultimo Dpcm ha limitato per un mese, in modo quasi totale, il mondo dello sport. Stadi e palazzetti senza pubblico, stop a palestre e piscine. Tra rabbia e frustrazione, gli imprenditori di questo settore fiorente anche in provincia, contano ora i danni e riflettono su questo periodo delicato. In città, la Como Servizi Urbani ha comunicato la chiusura della piscina Sinigaglia e della Conelli Mondini di Casate. <<Lo stadio del ghiaccio di Casate – ha spiegato in una nota il direttore di Csu, Angelo Pozzoni – continuerà a essere utilizzato dalla società di pattinaggio e di hockey per gli allenamenti. Le partite saranno senza pubblico, nel rispetto delle norme vigenti anti-contagio. Attivo anche il centro sportivo di Sagnino per le sole società affiliate alla Federcalcio>>.
Chiuse fino al 24 novembre anche la piscina di Cantù, quella di Cermenate e di Villa Guardia, dove i gestori della “In Sport” esprimono sulla pagina Facebook tutta la loro rabbia. Chiuse le palestre con piscina, l’Eracle Sport Center di San Fermo ha organizzato delle lezioni online per i propri tesserati. Il gruppo “20Hours”, con palestre in diverse zona della provincia di Como, sottolinea come, dalla riapertura di giugno, non vi sia stato alcun caso di positività tra i collaboratori dei centri.
Di certo questa nuova chiusura è stata una <<bella botta>> spiega il preparatore atletico comasco Roberto Troncarelli, imprenditore del settore e titolare della Ginniteca di Cantù. <<La nostra categoria non ha lo stesso peso e valore di altre – spiega Troncarelli – anche il ministro Spadafora lo ha dichiarato chiaramente. Abbiamo tutti investito per la sicurezza mentre sui mezzi pubblici continuano a esserci assembramenti. C’è grande frustrazione in questo momento>>.