I disegnatori tessili da lunedì sono a Villa Erba per Comocrea Textile Design Show, due giorni di fiera, 14 stand per altrettanti studi di disegno, tra i quali due inglesi e uno francese. I numeri non sono tanto diversi dal passato, come ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione il presidente del consorzio Comocrea, Stuart Sartori. «Avevamo 4 altri studi interessati, tre dei quali inglesi, ma visto che devono affrontare la quarantena al rientro, hanno poi annullato». In un momento così delicato, quello dei disegnatori è un segnale forte di tenuta.
Il distretto comasco dei designer di tessuti è del resto unico al mondo. È sopravvissuto a tutti i tagli della filiera del settore, che hanno visto negli anni Novanta sacrificare un anello intero, quello di fotoincisori. Comocrea ha voluto mantenere una fiera qui, sul territorio a Villa Erba, anche quando le altre manifestazioni tessili made in Como migravano su Milano.
Oggi così anche il territorio sembra più vicino ai suoi creativi, dalla Camera di Commercio alla stessa Villa Erba: la prima ha dato un contributo economico, la seconda ha raddoppiato gli spazi a disposizione dell’evento. Ogni stand avrà due volte i metri quadrati rispetto al passato.
«Ora ci aspettiamo che anche i gruppi tessili del territorio mandino qualcuno a vedere le nostre collezioni – ha detto Sartori – Sappiamo bene che non è il momento più propizio per gli investimenti, ma abbiamo dato il massimo per presentare i nostri migliori lavori».
Il lockdown intanto ha tagliato il fatturato di tutte le attività.
«Non posso parlare di percentuali generali del settore – spiega il presidente – ma dai pareri raccolti tra gli altri studi possiamo evidenziare sicuramente di un calo a due cifre, in molti casi fino al 30 o al 50%. Se non vi sono inversioni di tendenza, finiti gli ammortizzatori sociali c’è chi dovrà ridurre il personale».
Sarà possibile visitare la fiera lunedì 26 ottobre (orario 9-18) e martedì 27 (9-16).