“Proteggiamo le fasce della popolazione più a rischio: anziani e cittadini con patologie pregresse e quadri clinici complicati”.
E’ la proposta di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia. Una proposta che Fermi ha già avanzato lunedì scorso durante la riunione con i sindaci lombardi e il governatore Fontana.
“Ho chiesto al Comitato tecnico scientifico – spiega Fermi – di prendere in considerazione l’idea di studiare, oltre a misure più classiche come un lockdown parziale o un coprifuoco, anche un intervento mirato a tutelare le fasce più a rischio. O meglio: a proteggere i cittadini che, se contagiati, rischiano conseguenze più gravi. Nei posti letto di terapia intensiva e subintensiva – continua il presidente del Consiglio Regionale – arrivano perlopiù pazienti anziani o con patologie pregresse. Perciò ho proposto un cambio di paradigma. Un intervento che vada a tutelare queste persone. A partire dall’obbligo di mascherina anche a casa quando si va a trovare un amico o un parente a rischio, fino a misure che possano limitare i contatti con le persone più fragili”.
Ha fatto molto discutere la parte dell’ultima ordinanza relativa alle scuole superiori, che di fatto obbligherebbe a partire da lunedì gli istituti alla didattica a distanza, eccezion fatta che per i laboratori. “E’ un provvedimento con un forte impatto sociale, ed è giusto calibrarlo e, dove possibile, introdurlo in modo graduale – riconosce Fermi – al tempo stesso, però, al momento è l’unica misura che possa alleggerire la pressione sul trasporto pubblico locale e, di conseguenza, frenare l’avanzata del contagio. La verità è che al momento non sono state proposte, nemmeno da Roma, altre soluzioni praticabili in poco tempo. Altrimenti sarebbero state considerate”.