Dopo il passo in avanti compiuto lunedì sera dalla Lombardia con la proposta (condivisa dai sindaci) di coprifuoco, poi seguita da altre regioni, è arrivato un rallentamento riconducibile a Matteo Salvini e ai suoi dubbi sul provvedimento. Ieri in serata si è tenuta una riunione in videoconferenza con leader della Lega, il presidente Attilio Fontana e i dirigenti lombardi del partito. Da quanto è emerso il segretario del Carroccio ha voluto capire meglio e ha chiesto qualche cambiamento.
Il documento resta atteso per la giornata odierna, dalla Regione rassicurano che l’ordinanza arriverà oggi come previsto al fine di far scattare il coprifuoco – come annunciato – domani sera dalle 23. Al centro della proposta, è noto, c’è anche la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica.
L’intervento di Salvini ha scatenato, inevitabilmente, le polemiche. Il Movimento 5 stelle parla di “ingerenza inaccettabile”. “I cittadini, gli imprenditori e i lavoratori lombardi sono bloccati, in attesa che la Lega finisca di fare i propri comodi” ha attaccato il capogruppo dei pentastellati in Regione, Massimo De Rosa.
“Secondo me è un valore che in questa fase le istituzioni si parlino e condividano le decisioni e spero – ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – che non siano delle scelte di parte di un partito a modificarle, perché si sta parlando della salute dei cittadini e non c’è modo di arretrare rispetto alla nostra responsabilità”.
“Fontana e la Regione non facciano passi indietro e non si facciano condizionare dai diktat di Salvini. In discussione c’è la salute dei lombardi, non la percentuale di voti di un partito”, ha dichiarato il capogruppo del Pd in Regione, Fabio Pizzul.