Le imprese comasche del settore metalmeccanico rallentano e la frenata è visibile sia a livello congiunturale, sia sul fronte tendenziale. Il confronto con lo stesso periodo del 2019 evidenzia una diminuzione media dell’11,4%, mentre il dato tendenziale, misurato attraverso l’analisi con i livelli del trimestre precedente dello scorso anno risulta pari al -16,9%.
“Siamo di fronte ad una delle sfide più difficili e complesse della recente storia industriale. – commenta il presidente del Gruppo Metalmeccanici di Confindustria Como, Serena Costantini – Le perdite che hanno interessato le imprese metalmeccaniche nei primi mesi dell’anno, causate dal forte calo degli ordini dovuto al lockdown, saranno difficilmente compensabili da una seconda parte dell’anno che, purtroppo, non vede ancora risolta la diffusione dei contagi”.
Tra gli indicatori, quello associato alla domanda mostra le performance più sfavorevoli (-19,1%), mentre l’attività produttiva registra la più elevata diminuzione per quanto riguarda la congiuntura (-13,4%). Le previsioni per i prossimi mesi del 2020 si confermano negative e indicano una variazione media che va oltre i quattro punti percentuali.
L’internazionalizzazione rappresenta una delle leve strategiche di sviluppo delle imprese metalmeccaniche comasche. I paesi dell’Europa Occidentale costituiscono il principale mercato di destinazione delle merci prodotte, con un assorbimento di oltre un quarto (25,6%) del fatturato complessivo. L’export è diretto inoltre negli Stati Uniti (5,3%), nell’Est Europa (4,0%), nei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) (2,9%), in Asia Occidentale (2,7%) e in America Centro-Meridionale (0,5%).
“È fondamentale un forte senso di responsabilità da parte di tutti – dice Costantini – in modo da evitare un nuovo lockdown che rappresenterebbe un danno irreparabile”.