Da una parte l’amministrazione del Comune di Como ne ricorda il genio con una mostra in Pinacoteca, dall’altra lascia che le sue opere in città, massimo esempio del razionalismo italiano, siano abbandonate al degrado e all’incuria.
Non solo l’asilo Sant’Elia, con –lo abbiamo sentito- l’annunciata e pare imminente –ma ancora non programmata- ripresa dei lavori, ma anche l’intera zona stadio, esempio emblematico di architettura razionalista- resta in balìa del degrado tra immondizia e erbacce, e i vicini giardini a lago sono punto di ritrovo per sbandati e incivili.
Il Novocomum e gli altri monumenti, oggetto di studio e mete per turisti provenienti da tutto il mondo, sono dunque messi in un angolo da Palazzo Cernezzi, dimenticati nonostante i numerosi richiami da parte degli stessi cittadini che più volte hanno segnalato il preoccupante stato in cui versano.
Anche Attilio Terragni –nipote del celebre architetto- ha più volte alzato il tono sulla necessità di ridare decoro al patrimonio razionalista, lanciando appelli regolarmente raccolti e archiviati, conclusi con un nulla di fatto.
Eppure in Pinacoteca sono state allestite due sale per ricordarlo, c’è da chiedersi se di questo passo, la bellezza delle opere di Terragni è destinata a sopravvivere solo in qualche scatto appeso ad un muro.