“Siamo stufi di assistere al teatrino politico, vogliamo vedere le opere realizzate, non i politici che giocano a rimpiattino”. I portavoce del comitato pendolari Como-Lecco intervengono duramente nel dibattito scoppiato dopo la pubblicazione dell’elenco delle opere che saranno finanziate nell’ambito delle infrastrutture per le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina. Il territorio lariano aspettava i 78 milioni di euro promessi per l’elettrificazione della linea Como-Lecco, ma l’intervento non è stato previsto.
“Regione Lombardia sta portando avanti solo poche timide iniziative per i potenziamenti ferroviari in generale – sottolineano i pendolari – Ciò è dimostrato dal fatto che dei 473 milioni di euro messi a disposizione nell’ambito di questi finanziamenti, la maggior parte è destinata alle strade e dei soldi dedicati alla ferrovia un’altra buona parte viene usata per i sottopassaggi e l’eliminazione dei passaggi a livello, che più che essere interventi ferroviari sono opere stradali”.
I pendolari chiedono alla Regione di intervenire per fare in modo che l’elettrificazione della linea entri a far parte delle opere finanziate. “Quello che è stato presentato nei giorni scorsi a Sondrio è una “Bozza di Decreto Ministeriale”, quindi c’è tempo per correggerla – sottolinea il Comitato – Siamo convinti che se c’è la volontà di elettrificare la Como-Lecco una soluzione la si possa trovare”. “Se regione Lombardia non vuole tornare sui suoi passi, per inserire la Como-Lecco tra gli interventi da finanziare con il fondo olimpiadi statale, si valutino altre possibilità – aggiungono i pendolari – ad esempio quella scelta in Piemonte per la linea Alba-Bra, il cui investimento per l’elettrificazione è stato sostenuto a metà da Reti Ferroviarie Italiane e regione Piemonte”.
“Il momento per agire è questo – concludono i pendolari – Le province di Lecco e Como meritano quest’opera, che è fondamentale anche per i lavoratori frontalieri, perché grazie all’elettrificazione si potranno estendere i servizi Tilo dalla Svizzera verso la Brianza Comasca e Lecchese”.