Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel pomeriggio di ieri ha illustrato in un punto stampa le nuove misure di contrasto al contagio da Covid-19 adottate dal Consiglio dei Ministri.
“C’è una risalita della curva di contagio -ha detto il presidente- di qui, quindi, la deliberazione di prorogare lo stato di emergenza al 31 gennaio dell’anno prossimo”.
D’ora in poi le Regioni potranno adottare misure più restrittive rispetto a quelle adottate a livello nazionale, invece saranno limitate nell’adozione di misure di allentamento. Lo potranno fare solo d’intesa con il Ministro della Salute”.
“Abbiamo inoltre introdotto una misura più rigorosa per affrontare questa fase”, ha proseguito Conte “perché vogliamo in tutti i modi evitare nuove misure restrittive per le attività produttive e per le attività sociali”. Dalla data di entrata in vigore del decreto legge, sarà infatti obbligatorio avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, le mascherine e indossarli sempre, non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come già in passato, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto, “a meno che non ci si trovi in una situazione di continuativo isolamento”.
Sono inoltre fatti salvi i protocolli e linee-guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. Ciò significa che nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza. Al contempo, sono fatte salve le linee guida per il consumo di cibi e bevande.
Restano esclusi da tali obblighi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Inoltre, l’uso della mascherina non sarà obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva.
Il presidente infine ha anche invitato tutti i cittadini ad una maggiore attenzione nell’uso della mascherina anche all’interno delle proprie abitazioni quando si ricevono conoscenti e familiari non conviventi al fine di proteggere le persone più fragili.