Si accende il dibattito sulla mancata assegnazione dell’Abbondino d’Oro, la massima benemerenza civica di Como, a don Roberto Malgesini.
Il prete degli ultimi, ucciso a coltellate a San Rocco da una delle persone che aiutava, ha ricevuto la medaglia d’oro al valore civile alla memoria dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non ha ricevuto, invece, il riconoscimento postumo dalla città di Como.
L’Abbondino 2020 è andato al professor Angelo Sesana, egittologo, al giornalista e sportivo Gianni Clerici e all’associazione Alice Como Onlus, che opera nella prevenzione dell’ictus cerebrale. La commissione consiliare, il cui voto è segreto, ha deciso di non assegnare l’Abbondino a don Roberto. Per le attribuzioni a un defunto, il regolamento prevede l’unanimità. Tre commissari, però, non hanno indicato il nome di don Roberto, e quindi è saltata la candidatura.
“Avevo proposto di assegnare l’Abbondino a don Roberto Malgesini – dice Matteo Ferretti, capogruppo di Fratelli d’Italia e membro della commissione per le benemerenze – purtroppo non tutti i commissari mi hanno seguito. Per me era una candidatura naturale e doverosa, una figura di tale spessore andava ricordata anche attraverso la massima benemerenza cittadina”.
Svolta Civica, dai banchi dell’opposizione, propone invece di intitolare al sacerdote lo spazio di fronte all’oratorio di San Rocco, trasformandolo in “largo don Roberto Malgesini”. “La candidatura di Don Roberto non ha trovato l’unanimità in Commissione, pertanto non ha potuto essere avanzata – spiegano i consiglieri Vittorio Nessi, Maurizio Traglio e Barbara Minghetti – Senza voler alimentare polemiche e speculazioni che lo stesso don Roberto avrebbe rifiutato, crediamo che il ruolo e le opere del giovane parroco meritino di essere ricordate da questa comunità”.