Due mesi e la maggioranza è già ai ferri corti.
Forza Italia ieri non ha partecipato ai lavori della giunta di Como. I due assessori nominati a luglio – Pierangelo Gervasoni e Livia Cioffi – non hanno così votato la delibera di riassetto del settore dirigenziale; una delibera aspramente criticata che ora potrebbe trasformare un dissenso in una crisi politica.
A proposito, Forza Italia – e in particolare proprio l’assessore Gervasoni – contesta lo spacchettamento del settore mobilità proposto dall’assessore alla Sicurezza e Polizia Locale Elena Negretti ai colleghi di giunta. Al nuovo dirigente del settore Strade e Reti, Ciro di Bartolo, l’esecutivo ha assegnato anche la mobilità ordinaria, mentre al dirigente della Pianificazione urbanistica, Giuseppe Ruffo, resta la mobilità generale.
Una scelta che potrebbe essere stata condizionata anche da quanto accaduto nelle ultime settimane, dal caos viabilistico scatenato dai cantieri aperti sulle grandi direttrici di collegamento, alle lunghe code generate dal raddoppio dei tempi di chiusura dei passaggi a livello, situazioni che sommate hanno mandato il traffico cittadino in tilt con, come parrebbe, ripercussioni anche sull’organizzazione interna di Palazzo Cernezzi, ma il rimedio, individuato dall’assessore Negretti, non è piaciuto al collega Gervasoni, facendo così letteralmente esplodere giunta e maggioranza.
Difficile però capire quali possano essere le conseguenze della decisione di disertare l’esecutivo, in pochi capirebbero il motivo per cui si rientra dopo un anno in giunta per poi andarsene nel giro di due mesi.
Certo, se gli azzurri scegliessero di abbandonare la maggioranza un’altra volta, il destino del sindaco Mario Landriscina sarebbe segnato. Anzi, a quel punto sarebbe probabilmente proprio lo stesso primo cittadino a mettere fine anticipatamente a un’esperienza vissuta sempre sul filo del rasoio.