Pullman in ritardo. Code interminabili di automobili che arrivavano a Lipomo. Via Milano Alta bloccata. Viale Giulio Cesare a passo d’uomo.
Una città nel caos, due dei quattro principali accessi alla convalle in tilt.
Como ha vissuto l’ennesima mattina di assedio: il traffico, paralizzato, ha ricominciato a scorrere solamente verso l’ora di pranzo.
E non per un fatto imprevisto, come – ad esempio – un incidente o un cedimento. No. Tutti i fattori che hanno bloccato il traffico, questa mattina, erano assolutamente prevedibili. E in parte anche evitabili.
Se infatti il mercato mercerie non è rinviabile, i lavori per la posa della fibra non solo possono, ma devono essere programmati al di fuori degli orari di punta.
E invece, questa mattina il cantiere nello svincolo (cruciale) tra viale Giulio Cesare, via Milano e viale Roosevelt ha mandato in frantumi la già fragile viabilità comasca. I lavori hanno toccato uno snodo fondamentale, dove convergono i flussi di traffico in arrivo da via Napoleona e dalla Statale per Lecco, due dei tre accessi alla convalle della città di Como. Molti cittadini hanno poi segnalato l’assenza su posto dei vigili, che magari – regolando il traffico al posto dei semafori – avrebbero potuto non risolvere, ma migliorare la situazione.
A ciò si aggiunga un’altra beffa tutta comasca: Ferrovie Nord ha raddoppiato i tempi di chiusura dei passaggi a livello che tagliano in due la città. E’ l’ultimo ingrediente dell’indigesto cocktail che i comaschi hanno ingoiato, questa mattina, seduti in auto o sul pullman, fermi in colonna, con le code che sono arrivate oltre i confini con Lipomo.
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