Gli svizzeri non vogliono limitare l’immigrazione e tantomeno abolire la libera circolazione delle persone. L’hanno detto chiaramente con un referendum: ieri sono state chiuse le urne, e il “no” ha vinto con il 61,7%
Un risultato che viene definito oltreconfine come uno schiaffo ai democentristi, le destre che proponevano l’iniziativa per la limitazione dell’immigrazione.
Tuttavia, analizzando il voto emerge un dettaglio non di poco conto. Il “sì” ha vinto solamente in quattro cantoni. Tre sono della Svizzera interna: Glarona, Svitto e Appenzello Interno. Il quarto però è il Ticino. Il popoloso cantone di lingua italiana, confinante anche con la provincia di Como, si è espresso a favore dell’iniziativa di limitazione all’immigrazione: il sì ha incassato il 53,1%. Questo non cambia l’esito della consultazione. L’iniziativa è stata respinta a livello confederale, ma il voto ticinese rappresenta comunque un messaggio.
Difficile infatti non leggere questo voto in relazione al fenomeno del frontalierato: ogni giorno migliaia di italiani (e comaschi) varcano il confine italo-svizzero per andare a lavorare in Canton Ticino.
Nonostante il Ticino abbia storicamente necessità di manodopera frontaliera, negli ultimi anni i lavoratori italiani in Svizzera sono stati bersaglio di durissime campagne elettorali delle forze conservatrici, che su questo tema evidentemente attecchiscono in Ticino ma riscuotono pochi consensi nel resto della Svizzera.