Un lungo lockdown e la decisione di rendere gratuita per mesi la sosta sulle strisce blu di Como presentano ora il conto. La pandemia di Covid non ha risparmiato neppure Csu (Como Servizi Urbani), partecipata del Comune.
La società ha dovuto rivedere ampiamente le previsioni al ribasso complessivo di quasi il 50% e ha rideterminato quanto verserà nelle casse di Palazzo Cernezzo, dalla sosta – ad esempio – arriveranno un milione e 300mila euro anziché 3 milioni.
Il Comune ha riconosciuto anche un contributo di altri 300mila euro per la gestione degli impianti sportivi, oltre al milione già previsto. La relazione della Como Servizi Urbani è stata varata e approvata dalla giunta questa estate. I cali, settore per settore, vanno dal 40 al 50%.
«In sede di assestamento di bilancio, il Comune ci ha chiesto di valutare quali potevano essere gli impatti economici derivanti dall’emergenza sanitaria sui conti della società, partendo dai dati definitivi a fine giugno» spiegano i componenti del Cda, Rossana Canzani e Antonio Moglia.
«Si è trattato di effettuare una stima sul secondo semestre e in quel momento le previsioni non potevano che essere fortemente pessimistiche – proseguono – Nel frattempo, abbiamo registrato qualche segnale di ripresa, ma non ancora stabilizzato, solo a fine anno sapremo il reale dato di chiusura, anche se ad oggi ci aspettiamo un risultato leggermente migliorativo rispetto alle indicazioni di luglio, la cui entità, però, non è possibile quantificare con esattezza».
Il problema maggiore, come anticipato deriva dal settore della sosta, da anni core business di Csu. Da marzo al 18 maggio i parcometri sono rimasti “spenti”. Solo l’autosilo è rimasto sempre aperto e a pagamento. Riguardo ai centri sportivi «la società ha visto azzerarsi i propri ricavi, non solo nei due mesi di lockdown, ma anche nel periodo successivo nel quale ha aperto solo la piscina di Casate con ingressi fortemente ridotti per il rispetto delle norme sanitarie» dicono infine Canzani e Moglia.