Grande successo sulla piattaforma Internet www.backtowork24.com per la recente campagna di crowdfunding (lanciata in piena crisi coronavirus), che ha portato a raccogliere circa 280mila euro a favore di una invenzione pensata anche grazie a studiosi comaschi. Si chiama Neutron Brush ed è un apparato innovativo per la radioterapia intra-operatoria finalizzata alla cura dei tumori di tipo solido. Lo ha realizzato TheranostiCentre, start up che vede il fisico dell’Università dell’Insubria Maurizio Martellini come direttore scientifico.
«La nostra tecnica – spiega lo scienziato lariano che tuttora insegna a Como – gode di tre brevetti, due europei e uno italiano, e un quarto è in fase di avanzata elaborazione. Il nostro sistema utilizza fasci di neutroni, per irradiare una più ampia e profonda gamma di tumori. Le modalità attuali di irraggiamento richiedono un trattamento terapeutico quotidiano per 5/6 settimane continuative. Trasportare questi pazienti che hanno un sistema immunitario meno efficiente durante un’epidemia, come l’attuale di coronavirus, significa esporli in maniera preoccupante a possibili contagi. La nostra invenzione consente una sola irradiazione e non le 20-30 irradiazioni richieste con le apparecchiature esistenti. Inoltre, l’apparato permetterà di trattare una più ampia gamma di tumori e più in profondità, fino a 8 centimetri».
Finita la raccolta fondi sulla piattaforma, ora occorre fare sul serio perché per arrivare al prototipo occorre un altro mezzo milione di euro. L’apparato sarà pronto entro tre anni, ma si spera di poter bruciare le tappe e far partire i test in un laboratorio dell’Enea nel suo centro di Brasimone nell’Appennino tosco-emiliano in un apposito bunker opportunamente schermato.
«La base operativa di tutto il progetto – sottolinea Martellini – rimarrà comasca, presso la Fondazione Alessandro Volta».