Si avvia verso la conclusione la stagione della transumanza: in questi giorni, i pastori con le loro mandrie stanno scendendo a valle dopo aver trascorso i mesi estivi sulle montagne lariane.
Nel Comasco sono circa 730 le imprese agricole montane censite, in gran parte concentrate nell’area dell’Alto Lago occidentale. Accanto alle “tre razze montane per eccellenza”, ovvero le vacche brune, di pezzata rossa o grigia, si affianca l’allevamento ovicaprino, che nel Lario Occidentale assicura la sopravvivenza della Capra di Livo, un’autentica rarità che oggi non supera i 2500 concentrati lungo la catena Mesolcina tra il Passo San Jorio ed il Passo dello Spluga.
Nel territorio lariano, la migrazione stagionale del bestiame coinvolge un numero considerevole di giovani imprenditori: “Un dato importante – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi – in un’ottica futura di mantenimento della tutela del territorio, di cura delle nostre terre alte, di salvaguardia della biodiversità e di valorizzazione di una produzione lattiero-caseario di eccellenza”.