Molti i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore alla notizia della morte di Emilio Russo, 70 anni, noto politico molto attivo nella Sinistra comasca, docente di filosofia del Liceo Giovio in pensione e scrittore.
A ricordarlo è stato innanzitutto il coordinamento provinciale di Como di Articolo uno, di cui Russo è stato fondatore e direttore: “Emilio Russo, ovvero la passione e il gusto della politica, intesa questa come una professione intellettuale che richiede impegno e studio costante per capire la realtà come premessa per la sua trasformazione – ha dichiarato- . Un intellettuale vero, di cui piangiamo la prematura e assurda scomparsa, un intellettuale nel senso gramsciano del termine che unisce teoria e prassi assieme, un maestro per tanti, un dirigente politico vero”.
“Viene a mancare una figura storica della sinistra comasca e un grande intellettuale del nostro territorio”, ha invece commentato Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Como che ha poi sottolineato come “la sua intelligenza mancherà a tutti noi”.
Un pensiero a Russo, “punto di riferimento per la sinistra comasca, un compagno e un riformista”, è stato poi dedicato dal senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo PD al Senato, mentre Elisabetta Patelli, presidente onorario dei Verdi, ha espresso il suo cordoglio sottolineando lo spessore politico di Russo.
Un ricordo è stato espresso anche dal consigliere di Regione Lombardia, Angelo Orsenigo: “Emilio per me rappresentava lo spirito critico della sinistra, che non ha mai voluto essere al seguito del pensiero comune e populista. Era capace di un ragionamento colto e preparato in grado di dare spunti e nuove prospettive”. Il Partito Democratico Federazione provinciale di Como ha invece definito Emilio Russo una “persona sinceramente coinvolta nella ricerca del bene comune e dell’interesse della collettività” il cui “impegno, dedizione e visione resteranno come una luce e un esempio da seguire”.
Nel manifestare la vicinanza dell’Amministrazione comunale alla famiglia, il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha dichiarato: “È stato pubblico amministratore, competente e appassionato, in Comune, in Provincia e in Regione, anche se forse quello a Palazzo Cernezzi era stato l’incarico che più aveva amato. Lascia di sé un vivo e affezionato ricordo anche nelle persone distanti da lui sul piano politico. Comunista anomalo entrato nel Pci da cattolico praticante e mai troppo ortodosso nei confronti del gruppo dirigente, nel corso della vita ha saputo sollecitare la riflessione critica in ogni ambito a cui si è dedicato, sempre dimostrando grande attaccamento alla città”.