“Ciao don Roby, rimarrai sempre nei nostri cuori, proteggici da lassù”: è solo uno dei tanti messaggi che da martedì 15 settembre si stanno raccogliendo nel luogo dove è stato ucciso don Roberto Malgesini, lasciati da passanti, abitanti e da quanti lo conoscevano e lo amavano e soprattutto lo apprezzavano per il suo spirito di carità. Il “prete degli ultimi” che viveva la sua vita per gli altri.
Oggi il passaggio del feretro davanti alla chiesa di San Rocco, prima di partire per la Valtellina: don Roberto Malgesini era originario di Cosio Valtellino dove verranno celebrati i funerali.
Nel frattempo in piazza San Rocco continua il pellegrinaggio di quanti vengono a portare un omaggio a don Roberto, tra le molte persone che si fermano per una preghiera, un pensiero, sono molti gli amici che con lui hanno condiviso un pezzo di strada, un’esperienza di vita.
“Lui ha offerto la sua vita al Signore, nel compito che il Signore gli ha chiesto -ci confida un amico-, quindi ha dato tutto sé stesso per quello che era il desiderio del suo cuore per essere felice”.
Inevitabile chiedersi se don Roberto si rendesse realmente conto dei rischi che la sua attività caritatevole lo portava a correre.
“Penso -continua l’uomo- che tutti siamo consapevoli quando siamo in certe situazioni. E’ difficile stare dentro ad un senso di povertà, a queste situazioni, senza pensare che può accadere tutto. Io penso che l’avesse chiaro tutti i giorni, ogni volta che si alzava la mattina e quando lo offriva al Signore nella preghiera che abbia qualcosa davanti che era anche misterioso”, conclude l’uomo.