“Il cordoglio non ci basta. Noi accusiamo”. Duro intervento dei volontari della rete Como Senza Frontiere dopo l’omicidio di don Roberto Malgesini. “E’ doveroso schierarsi dalla sua parte e contro la cattiva politica che produce intolleranza – scrivono in una nota ufficiale – È doveroso fermare i responsabili della violenza che si abbatte su chi vive per gli altri, come avvenne nel 1999 per un altro prete dell’accoglienza, don Renzo Beretta”.
I volontari accusano in modo diretto le istituzioni. “Don Roberto è stato lasciato solo dalle istituzioni nel compito vitale di dare aiuto alle persone costrette a vivere in strada in una delle città più ricche del mondo – scrivono – Le istituzioni non si sono preoccupate e occupate dei bisogni di tutte e tutti gli abitanti della città lasciando che un prete e la Como solidale si facessero carico di problemi che solo il Comune potrebbe gestire”.
Parole dure anche nei confronti della politica dell’amministrazione comunale. “Chi governa Como – attaccano – ha irresponsabilmente ampliato la disperata guerra tra poveri con una sequela di atti che vanno dalla rimozione delle panchine a San Rocco, all’attacco a chi distribuiva le colazioni, a vietare le elemosine nel salotto buono della città, alle sanificazioni “forzate” a San Francesco”.
Preghiamo per questo nostro fratello prete che il Signore gli dia la ricompensa eterna.per gli amministratori che si sveglino a risolvere questo grave problema.