In vista di lunedì, la tensione è inevitabilmente palpabile di fronte a un avvio di anno scolastico decisamente insolito, ma si continua a lavorare. Sul fronte dei test sierologici rapidi, effettuati agli insegnanti, Ats Insubria ha aggiornato i dati evidenziando come ne siano stati eseguiti 16.747 a fronte dei 19.231 soggetti convocati. I positivi sono risultati essere 138 a Varese e 243 a Como ma, dopo essere stati sottoposti a tampone, tutti hanno dato esito negativo. L’esecuzione di questo importante monitoraggio proseguirà in 2 dei tre punti allestiti dall’Ats, fino al prossimo 18 settembre, ovvero a Varese e a Como in via Castelnuovo. Ha chiuso invece la postazione insediata a Busto Arsizio.
Dopo il 18 settembre “c’è l’intenzione di mantenere in operatività, anche per eseguire i controlli, ad esempio sui precari della scuola che arriveranno e verranno inseriti negli organici carenti, solo la postazione di Como”, spiega il direttore sanitario Giuseppe Catanoso. Dei 16.747 test eseguiti fino a oggi, sono poco più di 6mila quelli realizzati sul Lario, dove “si è registrata un’adesione inferiore rispetto al resto del territorio. A Varese sono infatti stati 10.569 sulle 11.752 persone invitate”, spiega Marco Magrini, coordinatore dell’allestimento delle postazioni di attività di testing a Malpensa. L’obiettivo è continuare ad effettuare i controlli per cercare di raggiungere il target del 70% previsto da Regione Lombardia sui 206mila soggetti individuati per l’esecuzione del test.
Presente all’incontro di oggi nella sede di Ats Insubria anche Annalisa Donadini, Direttore UOC Medicina Preventiva nelle Comunità che si è invece soffermata sull’ultima e più recente riunione con i dirigenti scolastici e provveditori. “È stato consegnato a tutte le scuole un primo documento per cercare di garantire il diritto allo studio in totale sicurezza e il diritto alla salute – ha detto Donadini – L’obiettivo di tutte le norme di sicurezza, igieniche e comportamentali studiate è ovviamente quello di limitare al minimo i disagi per gli alunni e i loro genitori e quello di non chiudere la scuola”. Obiettivo raggiungibile però solo se “tutti si uniranno per affrontare una situazione del tutto insolita”.