“Nessuna violenza nel gesto dell’assessore Corengia. La politica dello sciacallaggio non ci appartiene”.
Se una frase simile arrivasse da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, o da un qualsiasi altro partito o movimento di maggioranza in Comune a Como, sarebbe quasi scontata.
Non lo è invece, per nulla. Perché arriva da un movimento politico – i Verdi – molto distanti e spesso critici dall’attuale amministrazione comasca, non foss’altro per collocazione politica.
I fatti. L’assessore ai Servizi Sociali di Como Angela Corengia, durante una sanificazione dei portici dell’ex chiesa di San Francesco, ha tolto la coperta a un senzatetto e l’ha portata nel prato. Un gesto immortalato in un video che ha fatto il giro d’Italia, con una prevedibile e feroce polemica politica. Anzi, un vero e proprio fuoco di fila contro l’assessore, attaccata in particolare da Pd e Movimento 5 Stelle.
I Verdi, però, si staccano dalla posizione predominante del centrosinistra. “Premesso in modo molto chiaro che noi non condividiamo nulla della politica di questa amministrazione e in particolare non condividiamo le politiche sociali – scrive Elisabetta Patelli, presidente onorario dei Verdi Lombardia – per quel che riguarda la vicenda Corengia, che conosciamo come persona perbene, non intravediamo nel video della famigerata coperta alcuna volontà di aggressione né razzismo. Quello che vediamo è invece una interpretazione della realtà tirata per i capelli, assai più della coperta, da parte di chi vuol far passare l’assistenza della assessora ad una sanificazione necessaria ai tempi del Covid come atto di violenza o sopraffazione. La politica dello sciacallaggio o della realtà distorta dal pregiudizio non appartiene ai Verdi e non ci uniamo al coro – conclude Patelli – Il problema vero è che nella nostra città mancano spazi di adeguati per l’accoglienza. Di questo dovrebbe parlare la politica”.