Il vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni celebrerà domani alle 18.30 nella Cattedrale una santa messa in ricordo degli operatori sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid-19. Sarà anche un’occasione di raccoglimento e di riconoscenza verso tutti coloro che si sono spesi con grande professionalità sul territorio e negli ospedali.
“Medici, infermieri, farmacisti, veterinari, assistenti socio-sanitari, operatori delle pulizie, volontari e personale a qualunque titolo impegnato nel mondo della salute in questo tempo di pandemia hanno dato e continuano dare una grande testimonianza di sacrificio e attenzione ai fratelli e alle sorelle colpiti dalla malattia – ha detto il vescovo – Sono stati accanto ai pazienti, diventando anche voce e mani dei familiari costretti all’isolamento. Celebrare insieme l’eucaristia significa ritrovare un senso di comunità e umanità, per ringraziare, per pregare insieme alle proprie famiglie per chiedere la forza di continuare a essere strumenti per il bene di tutti”.
“La pandemia ha purtroppo lasciato segni indelebili nella memoria della popolazione, di tutti i sanitari e delle associazioni di volontariato che hanno affrontato con abnegazione, grande professionalità e senso del dovere una situazione così drammatica mettendo a rischio anche la propria incolumità. – dice Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – L’ordine, insieme a infermieri, farmacisti, veterinari e Croce Rossa, ha deciso di ricordare con una celebrazione eucaristica nella nostra Cattedrale chi non è più con noi. Sarà un momento di riflessione per quello che è stato e che si spera non sarà più e un modo semplice per essere vicino ai familiari dei colleghi, dei sanitari e di tutti i cittadini scomparsi”.
“Sono stati un esempio – commenta Dario Cremonesi, presidente dell’Ordine degli infermieri – così come tutti gli altri colleghi, del senso di abnegazione, dell’estenuante fatica e di un altissimo modello di professionalità. Quanto è accaduto ha ancora dell’incredibile, ha avuto spesso connotazioni di insostenibilità, di paura e sfinimento, ma mai di resa. Se mai esistesse una giustificazione alla perdita di vite umane impegnate in una impari lotta contro la pandemia, per gli infermieri e per tutti gli operatori sanitari, non è che la continua conferma dell’irrinunciabilità, non sacrificabile, non svendibile, non riducibile, a investire costantemente in risorse che hanno animato, animano e animeranno il nostro servizio sanitario”.
Le offerte raccolte durante la santa messa andranno a sostegno del “Fondo diocesano di Solidarietà Famiglia-Lavoro 2020”, istituito in memoria di don Renato Lanzetti e di tutte le vittime del coronavirus.