Ancora una volta una campagna referendaria svizzera scatena polemiche per i toni fuori misura utilizzati dai “creativi”.
Questa volta, però, non sono soltanto gli italiani a protestare.
È stato infatti il presidente del Partito Popolare Democratico (Ppd) del Ticino, Fiorenzo Dadò, a lanciare per primo un duro altolà alle affermazioni contenute nello spot girato dai promotori del Sì all’iniziativa contro la libera circolazione il cui voto è previsto per il prossimo 27 settembre.
Nel video una bambina si muove inizialmente sullo sfondo del paesaggio alpino, magnificandone le bellezze. Poi, in monopattino, attraversa strade cittadine sempre più caotiche, spiegando che il «papà ha perso il lavoro» perché sono ormai troppi gli stranieri e che giocare o andare a scuola da soli è diventato sempre più pericoloso perché le città sono piene di gente che «bivacca senza lavorare».
Sui contenuti del video hanno preso posizione anche i consiglieri regionali del Pd Angelo Orsenigo e Samuele Astuti. «Siamo esterrefatti di fronte all’ennesima provocazione – scrivono i due esponenti Dem – Si tratta di uno spot elettorale vergognoso sotto tutti i punti di vista: perché sfrutta l’infanzia, perché manda un messaggio falso e grave e perché attacca chiunque vada onestamente a lavorare nella Confederazione».