Domenica 20 e lunedì 21 settembre si vota per ridurre il numero dei parlamentari da 945 a 600, dei quali 400 alla Camera e 200 al Senato, in concomitanza con le elezioni amministrative e regionali.
Gli italiani sono chiamati ad esprimersi riguardo al testo di legge approvato in Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 ottobre, ed essendo un referendum confermativo non è previsto il raggiungimento del quorum.
Oggi a Como, davanti al monumento alla Resistenza Europea il Comitato del No si è raccolto per spiegare le sue ragioni, presenti esponenti di Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Arci ma anche rappresentanti Anpi e sindacati mentre Alfonso Gianni rappresentante del comitato a livello nazionale, è intervenuto in collegamento video.
Al centro dell’incontro il taglio del 37% dei parlamentari che permetterebbe -secondo i presenti- un risparmio annuo di circa 80 milioni di euro: per il costo di meno di un caffè per italiano –spiegano i presenti- metteremmo a rischio la democrazia.
“Il taglio del numero dei parlamentari è una battaglia storica che il movimento porta avanti da anni contro i costi eccessivi della politica. –commenta Giovanni Currò, deputato Comasco dei pentastellati, favorevole alla riduzione dei rappresentanti in Parlamento-. Questo è solo un primo passo, prima il taglio dei parlamentari e poi mi auguro il taglio degli stipendi. Cosa che facciamo da anni e personalmente ho già restituito ai cittadini €50.500.
Siamo fortemente convinti di riportare il numero dei parlamentari ad un numero in linea con gli altri paesi europei, una osservazione fatta ai tempi anche dai padri costituenti, in un periodo dove non esistevano nemmeno i consiglieri regionali.
Da anni sosteniamo che serva più politica partecipata da parte dei cittadini e meno rappresentanza per delega e questo è un altro tassello del cambiamento che il M5S sta portando nelle istituzioni. Il 20-21 settembre i comaschi con il loro voto potranno, o meno, confermare questa riforma costituzionale e sarà un altro momento splendido di democrazia”.