Test sierologico a tutto il personale scolastico in vista della riapertura delle scuole.
Ats Insubria, in collaborazione con gli uffici scolastici provinciali, ha organizzato tre postazioni rispettivamente a Varese, a Malpensafiere e a Como in via Castelnuovo, per effettuare l’esame su base volontaria a 29mila persone, tra docenti e non, chiamate dall’Agenzia di tutela della salute.
Nel Comasco, nel medio e Altolago il personale può rivolgersi direttamente anche ai 41 medici di base che hanno già aderito alla campagna di screening, evitando lunghi spostamenti verso il capoluogo.
Il test è veloce, richiede circa 15 minuti per il risultato, se positivo si procede al tampone processato al massimo in 48 ore, l’esito viene poi comunicato via mail o sms e nell’attesa è necessaria la quarantena fiduciaria.
L’attività di screening è già iniziata ieri, eseguiti test sierologici su 845 persone, a Como 248 -con un risultato positivo- su 366 persone chiamate: molti docenti infatti sono ancora in vacanza.
Con il rientro dalle ferie, già da settimana prossima si punta ad effettuare 400 tamponi al giorno.
No … non diffondete notizie fasulle ! Il personale scolastico – insegnanti e collaboratori – NON è sottoposto IN TOTO allo screening … è,come voi stessi dite,VOLONTARIO … dunque significa che solo chi VOLONTARIAMENTE VUOLE LO FA !!!
Quindi,deduco,come tanti/e nelle mie condizioni ( sono insegnante ) che tutto,al solito,è lasciato alla libera iniziativa,perché una persona dovrebbe ” sentire ” di farlo e un’altra no ?
E,se proprio vogliamo andare a vedere,smettiamola con la storia delle famiglie che ” collaboreranno ” alla misura della temperatura! Siete mai stati in una scuola ( specie le scuole dell’infanzia e primaria)? I bambini candidamente ammettono spesso di venire a scuola dopo avere ingoiato pastiglie e anti influenzali vari,figuriamoci se ” per qualche linea di febbre ” ci sarà attenzione.
Carissimi tutti … si riprende,questa è la sola cosa sicura.
Signora Piazzoli, non diffondiamo alcuna “notizia fasulla”: nell’articolo, come peraltro lei ha notato, abbiamo espressamente specificato che lo screening è “su base volontaria”. E’ una definizione piuttosto chiara.
Stia bene
Andrea Bambace