Sei ultras iscritti, dalla procura di Como, sul registro degli indagati accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e anche di danneggiamento. Le indagini sono state chiuse in questi giorni.
I fatti si riferiscono al derby tra Como e Lecco del 22 maggio 2019.
Dovranno rispondere di quanto accaduto all’esterno dello stadio (rischiando una condanna penale) quattro persone residenti a Lecco, un monzese e un tifoso comasco di Erba. Le età dei coinvolti vanno dai 26 ai 38 anni. Secondo quanto contestato dalla Procura di Como – l’atto è già stato notificato alle parti – gli scontri sono avvenuti in via Puecher dove erano state posizionate le barriere per dividere le tifoserie. I gruppi cercarono comunque di venire a contatto, scagliandosi poi contro i carabinieri e contro la polizia utilizzando aste e altri oggetti contundenti. Nei tafferugli vennero danneggiati e rotti anche due scudi dei militari e un casco di protezione di un carabiniere.
La Questura di Como – in merito a questi stessi fatti – aveva già emesso tempo fa dei Daspo a carico di 10 ultras lecchesi e comaschi, divieti ad assistere alle manifestazioni sportive che in totale avevano raggiunto i 19 anni. L’intenso lavoro degli investigatori, nei giorni successivi, aveva permesso di ricostruire i momenti critici prima del match, avvalendosi anche della documentazione video-fotografica realizzata dagli uomini della Polizia Scientifica, e riuscendo a dare un nome ai tifosi ritenuti responsabili a vario titolo degli atti di violenza fuori e dentro lo stadio Sinigaglia. Dopo il Daspo ora si troveranno a dover dare risposte anche a un magistrato per evitare una eventuale condanna.