Le drammatiche immagini di Beirut devastata dalle esplosioni stanno facendo il giro del mondo. L’onda d’urto ha distrutto palazzi e ha ucciso almeno cento persone – altrettante risultano disperse – mettendo letteralmente in ginocchio la capitale del Libano.
Ieri pomeriggio le due esplosioni devastanti nei pressi del porto, dov’erano stoccate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, elemento chimico usato come esplosivo e come fertilizzante. I bilanci di oggi parlavano di cento vittime e almeno quattromila feriti.
Gli aggiornamenti sul dramma che ha straziato Beirut vengono seguiti con apprensione dalla comunità libanese, che – secondo i dati Istat aggiornati a fine 2019 – è formata da 327 persone nell’intera provincia di Como, 1.337 persone in Lombardia e 4.100 in Italia. Particolarmente apprezzata la cucina libanese, che conta tre ristoranti a Como e uno a Cantù.
E’ Cantù – e non Como – la città comasca con la comunità libanese più numerosa: 36 cittadini. Como ne conta 32. Si nota poi un nutrito gruppo anche nella Bassa comasca: 30 libanesi a Uggiate Trevano, 23 ad Appiano Gentile, 19 a Fino Mornasco.
Piccole comunità diffuse sul territorio, che a migliaia di chilometri di distanza dal Paese d’origine assistono attonite a questo dramma che ha straziato la capitale della loro nazione.