Ingressi e uscite scaglionati e mense subito attive.
Poche certezze e ancora molte incognite ma, dagli asili alle scuole medie del territorio, si sta lavorando per la ripresa di settembre.
Riunione in videoconferenza per l’assessore alle Politiche educative del Comune di Como, Alessandra Bonduri, con i dirigenti degli istituti comprensivi.
“Siamo ancora in attesa delle linee guida e dei protocolli sanitari – ha detto – è evidente che non c’è mai stata una ripartenza così. I pensieri sono tanti e dobbiamo rassicurare le famiglie e il personale”. “Intanto – aggiunge – abbiamo un punto fermo, e riguarda le mense, nessuna “schiscetta”, il servizio ripartirà subito pur nel rispetto delle normative. In alcune scuole per evitare assembramenti, potrà essere disposto il doppio turno ma i pasti saranno garantiti”, conclude l’assessore che sugli spazi dice ancora: “Siamo fortunati, nei nostri istituti non abbiamo il problema delle classi-pollaio”.
Intanto i dirigenti, dopo un anno decisamente anomalo, stanno vivendo un’estate di attesa e di dubbi. “Per ora ci siamo adeguati alle misure per prevedere il necessario distanziamento – spiega Valentina Grohovaz, alla guida dell’Istituto comprensivo “Como Centro Città” che raccoglie otto plessi – abbiamo previsto turni diversi di ingresso e di uscita, gli orari saranno più ampi per le scuole dell’infanzia e via via più stretti per primarie e secondarie di primo grado. Sarà più facile negli edifici in cui si si possono sfruttare più entrate. E poi abbiamo allontanato i banchi – dice ancora – le aule sono grandi e non abbiamo grosse difficoltà”. “Attendiamo con ansia le direttive su tutto il resto – aggiunge – ad esempio ci sono tante questioni da considerare di fronte a un eventuale caso positivo e, nel caso, bisognerà capire come gestire la sostituzione degli insegnanti che seguono più classi. Aspetto non certo secondario – chiarisce infine la dirigente – tolte le questioni tecniche dobbiamo capire in che modo fare scuola, sull’Infanzia, ad esempio, abbiamo i timori più grandi, come evitare i contatti tra i bambini? Bisognerà lavorare per piccoli gruppi e garantire una continuità di relazioni”. “Ad ogni modo – conclude Grohovaz – l’idea è quella di partire e poi valutare in base alla quotidianità se mettere in atto ulteriori accorgimenti in corsa”.