Laboratori, lauree in presenza, lezioni soltanto per numeri contenuti, esami ancora a distanza: dal prossimo 24 agosto entrerà in vigore all’università dell’Insubria il protocollo per la Fase 3, basato su valutazioni approfondite sul numero degli iscritti ai corsi e sulla capienza delle aule. Per poter assicurare il distanziamento sociale richiesto, il rapporto non deve mai superare la quota di un terzo di presenti. Le matricole e gli studenti delle lauree triennali e magistrali a ciclo unico faranno lezione a distanza; le attività pratiche saranno assicurate in presenza per le matricole, mentre per gli altri saranno in modalità mista. Verranno creati piccoli gruppi di lavoro in modo che tutti possano vivere a turno l’università.
Gli studenti magistrali non a ciclo unico potranno tornare in aula in due slot giornalieri, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30, sempre in percentuale massima di un terzo rispetto ai posti disponibili, che vanno prenotati con la App Studenti. Le lezioni saranno comunque sempre garantite anche a distanza. Gli esami scritti e orali proseguiranno in via telematica, mentre le sedute di laurea e gli esami finali di dottorato si terranno a distanza o in presenza a seconda del numero di studenti e della capienza delle aule dedicate. Nel caso di laurea in presenza il numero dei candidati per sessione non può essere superiore a 5 e ogni candidato può essere accompagnato da un massimo di 5 ospiti. Le biblioteche si potranno frequentare, ma solo su appuntamento e con presenza pari a un quarto della capienza.
Per accedere alle sedi, gli studenti dovranno mostrare badge, documento di identità e prenotazione, sottoporsi alla misurazione della temperatura e sanificare le mani, oltre a indossare la mascherina, se non cambieranno le disposizioni ministeriali e regionali. «Il punto di forza dell’Insubria è il dialogo quotidiano tra i nostri studenti e i docenti, un dialogo vivo e vivace che ci manca moltissimo – commenta il rettore Angelo Tagliabue -. Tuttavia l’emergenza sanitaria ci costringe a tutelare prima di tutto la salute: abbiamo corsi con molti iscritti e non sempre aule grandi a sufficienza per assicurare il distanziamento. Ma faremo il possibile per consentire a tutti gli studenti di frequentare lezioni e laboratori».