Costituire un tavolo istituzionale per offrire risposte concrete che vadano nella direzione della riapertura del Casinò di Campione d’Italia: è la richiesta avanzata dai sindacati, durante l’incontro lunedì scorso con il prefetto di Como Ignazio Coccia, il commissario Prefettizio Giorgio Zanzi e il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri. Al centro, come detto, il futuro della casa da gioco, che va di pari passo con il rilancio economico della comunità campionese. La riapertura del Casinò permetterebbe infatti di offrire una nuova occupazione ai circa 400 ex dipendenti, che oggi godono degli ammortizzatori sociali, ormai però di prossimo scadenza.
Nel corso dell’incontro è emersa la volontà da parte del governo di privilegiare, tra le diverse ipotesi suggerite dall’ex commissario straordinario Maurizio Bruschi, la scelta dell’investitore privato nella gestione della casa da gioco, il cui controllo e vigilanza dovrebbero restare in mano pubblica. Una scelta che non graverebbe sulle risorse dello Stato. Allo stesso tempo, sono state evidenziate alcune criticità che ostacolano l’iter verso la realizzazione della proposta in campo.
I sindacati hanno chiesto dunque alla presidenza del Consiglio dei ministri di costituire un tavolo istituzionale presieduto dal sottosegretario all’Economia Pierpaolo Barretta, da tutti più volte indicato informalmente come responsabile del dossier della casa gioco di Campione, con lo scopo di iniziare a dare delle risposte concrete per la riapertura della struttura, unica soluzione sia alla grave crisi occupazionale, sia al disagio sociale dell’intera comunità.
A quelle riguardanti il Casinò, si sommano ulteriori criticità non risolte, derivanti dalla specificità dell’exclave: ad esempio la reale fruibilità da parte dei cittadini dei servizi, tra cui quelli sanitari ed educativi, e la relativa dotazione organica del Comune. Criticità che necessitano, come hanno sottolineato i sindacati, di interventi urgenti da parte della Regione e del Governo.