“E’ importante non dimenticare”. E’ il monito ripetuto domenica a Como, alla biblioteca comunale Paolo Borsellino, nella cerimonia organizzata nell’anniversario della strage di via d’Amelio, l’attentato costato la vita il 19 luglio 1992 al magistrato Paolo Borsellino e ai cinque agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
“Quando è stato deciso di intitolare la biblioteca a un personaggio di questo rango era evidente il nesso, il filo rosso che lega non solo la memoria nel giorno dell’anniversario della strage ma la, quotidianità – ha detto il sindaco di Como Mario Landriscina – Perché il contrasto a questo genere di eventi è fatto di partecipazione, di impegno e fatiche quotidiane per contrastare questa piaga e aderire al principio di continuare questa guerra alla criminalità organizzata che ha visto in Paolo Borsellino uno dei suoi eroi”.
“Quel giorno io ero in servizio all’ufficio di gabinetto come funzionario di turno della questura – ha ricordato il prefetto Ignazio Coccia – Mi ricordo che poco dopo l’attentato giunse per canali oscuri la notizia di qualcosa di terribile e avvisai subito il questore. L’Italia molto spesso dimentica velocemente e mi fa piacere che invece dopo 28 anni, grazie anche a tante associazioni, è stato tenuto vivo il ricordo non solo per un doveroso omaggio al magistrato e alla scorta che si è sacrificata per lui ma anche per far capire che è stato uno dei momenti fondamentali della storia repubblicana”.