L’enorme potenziale è noto, così come, purtroppo, la realtà dei fatti. Una zona di pregio, quella tra i giardini a lago e lo stadio Sinigaglia di Como, che però propone un quadro fatto anche di degrado e trascuratezza. Una conferma ulteriore, dopo le parole di un rassegnato Attilio Terragni, arriva dalle guide turistiche.
«Mi vergogno spesso per l’aspetto di Como, specialmente in quella zona. Un investimento sul decoro dell’area dello stadio ci agevolerebbe non poco nel nostro lavoro – dice Marta Miuzzo, a lungo presidente dell’associazione Mondo Turistico – Basti pensare alla carenza di bagni pubblici, che è una vera vergogna. Per non parlare – aggiunge – del Tempio Voltiano che è chiuso ormai da troppo tempo. Occorre distrarre i visitatori dal degrado quando si passa in quell’area, focalizzando il discorso sulle altre bellezze lariane. Ed è un peccato che la città non riesca a concretizzare nulla, si fanno tanti annunci e progetti ma i risultati mancano, e anche sul fronte della promozione si fa poco. Pur vivendo di turismo Como – conclude – pare non si interessi poi tanto a migliorare il proprio aspetto e noi lo vediamo tutti i giorni nel nostro lavoro, anche in questo periodo in cui il lavoro è scarso e in sostanza gli unici turisti sono gli italiani».
Da parte sua Roberta Caprani, coordinatrice e presidente di “GuideComo”, conferma che il turismo soffre le pesanti ripercussioni della pandemia: lavora il 15% del settore. «Sarebbe il caso allora di investire energie e denaro nella manutenzione di zone strategiche per l’immagine di Como e per il turismo come è, appunto, la zona dello stadio – dice – Bisognerebbe preparare il migliore benvenuto ai turisti che torneranno in città e che ora mancano. Anche noi spesso ci troviamo in imbarazzo quando portiamo turisti in visita nella cittadella razionalista, al Tempio Voltiano e in zona stadio. Sono beni culturali che, se presentati come si deve, meriterebbero da soli una visita di due ore, ma, per come sono oggi, spesso preferiamo parlare d’altro, proporre un passaggio veloce. Ed è un peccato perché – conclude Caprani – per il nostro turismo l’area è importantissima».