“La zona più pregiata di Como affidata per 12 anni a un privato in cambio di un campo in erba sintetica”, è netta e molto critica la posizione dei consiglieri comunali di Svolta Civica all’indomani dell’incontro tra comune e Como 1907 in cui l’amministrazione e la società hanno trovato l’accordo: sì alla convenzione di 12 anni a fronte, per ora, dell’intervento sul terreno di gioco e, in prospettiva, di un progetto più ampio (che coinvolga tutta la zona) la cui presentazione dal parte del club è slittata al 2021.
“In sostanza – spiegano Maurizio Traglio, Vittorio Nessi e Barbara Minghetti – per i prossimi dodici anni (la durata dei mandati dell’attuale più altri due sindaci, appunto), il Comune assegna la struttura al Calcio Como in cambio della certa realizzazione del terreno di gioco in materiale sintetico e una semplice promessa, peraltro vaga, di riprogettazione dell’intero quartiere a lago. Sinceramente – viene precisato – con tutto il rispetto per l’attività della società calcistica, che merita supporto e collaborazione, il mero impegno di rifare il campo di calcio ci pare poca cosa”.
“Il ridisegno della zona dovrebbe passare da un lavoro serio in cui l’amministrazione mette sul tavolo le proprie idee e interagisce con i privati per trovare la miglior soluzione per la loro realizzazione. Nulla di tutto ciò sta avvenendo – concludono i consiglieri – A quanto pare, l’amministrazione ha deciso di delegare le scelte per il futuro dell’area interamente al privato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche i capigruppo di Civitas e Pd, rispettivamente Bruno Magatti e Stefano Fanetti.
“Mi sembra che la logica di una concessione sia capovolta e mi sembra anche ci sia stata un’accelerazione francamente discutibile – attacca Magatti – si capisce la buona intenzione del Como, ma la città con i suoi rappresentanti deve ragionare in maniera più ampia e con una visione progettuale”.
“E’ un bene che l’amministrazione si sia seduta al tavolo con la società, ma stupisce che, almeno fino ad ora, non abbia chiarito quali sono i desiderata per quell’area così strategica della città – aggiunge Fanetti – Bisogna mettere in campo delle idee – spiega – un indirizzo preciso. Aldilà degli interventi necessari per far giocare il Como su un campo decente, la direzione – conclude – deve essere del Comune”.