Gli eventi di Natale a Como nella stagione dell’emergenza Covid alimentano la polemica politica ma fanno crescere anche la preoccupazione dei medici. Il presidente dell’ordine di Como Gianluigi Spata ha dichiarato: “E’ difficile immaginare che a dicembre si potranno fare eventi di massa”, e ai timori del camice bianco comasco si unisce Carlo Perno, virologo dell’Università statale di Milano.
Nel capitolato per l’assegnazione della gestione dell’evento non si fa alcun accenno alle possibili conseguenze del contagio né si chiedono specifici interventi di messa in sicurezza dei luoghi che dovranno ospitare la manifestazione natalizia. Una sottovalutazione del rischio forse eccessiva, che ha innescato un dibattito sia in sede politica, sia in sede medico-scientifica.
«Stiamo parlando di Natale – dice Carlo Perno – un periodo freddo nel quale gran parte degli esperti, non tutti in verità, prevede una recrudescenza del Covid. A ragion veduta, anche io credo che, guardando i dati attuali, il virus potrebbe tornare in Europa dai Paesi dell’emisfero australe o da quelli in cui attualmente sta mietendo vittime».
Insomma, dice Perno, «il pericolo che torni il virus è forte. Vero è che siamo in grado di gestire l’emergenza, e sicuramente non avremmo un numero di morti nemmeno paragonabile a quello degli ultimi mesi, ma qualsiasi iniziativa di massa dovrà essere modulata sulla base di un rischio che c’è e va comunque messo in conto. Non so proprio dove prenda tanta sicurezza chi dice che a Natale non ci sarà nulla». Secondo il virologo della Statale, «il vero problema sarà l’affollamento. Alle bancarelle così come nei locali. Gli ingressi dovrebbero essere comunque contingentati e potrebbe non esserci spazio per tutti».