La piscina di Muggiò è il tema, rovente, degli ultimi mesi, ma nel lungo elenco compaiono il viadotto dei Lavatoi, il palazzetto dello Sport di Muggiò, il Tempio Voltiano. Sono soltanto alcuni luoghi simbolo di Como che attendono da anni di essere completati o di rinascere a nuova vita. Cantieri importanti dai quali dipende il futuro stesso della città, in materia viabilistica, di infrastrutture, di sport, di cultura.
Questioni aperte sulle quali l’assessore dimissionario Vincenzo Bella stava lavorando e che ora passeranno nelle mani del suo successore. La città attende da troppo tempo una svolta.
La piscina di Muggiò chiusa ormai da tempo, oggetto peraltro dello scontro con il collega di giunta Marco Galli, è forse soltanto l’ultimo “problema” in ordine di tempo planato sulla scrivania di Bella, mentre il viadotto dei lavatoi, il cui cantiere dovrebbe partire tra fine settembre e inizio ottobre, uno dei primi.
In mezzo ci sono: il piano del traffico, della cui revisione si parla da anni, Villa Olmo che attende ancora di vedere completato il restauro, la ristrutturazione del piano superiore del Tempio Voltiano, il palazzetto dello Sport di Muggiò.
Un addio pesante quello dell’assessore tecnico Bella che ha aperto una fase molto delicata. Nel rimpasto, si è detto in queste ore, è lecito supporre che Forza Italia ambisca a ottenere il posto lasciato vacante. Prende corpo l’ipotesi di Mauro Caprani, già sindaco di Barni e coordinatore provinciale azzurro. Una soluzione che si sta valutando. Sulla base di questa risposta il sindaco Mario Landriscina dovrebbe però anche decidere chi sacrificare tra i suoi assessori perché il rientro del partito di Berlusconi nell’esecutivo è subordinato all’ingresso in giunta anche di un altro esponente. Sono giornate roventi a Palazzo Cernezzi e non certo per il caldo estivo.