“Contro gli attacchi continui e fuori controllo degli animali selvatici, chiedo che venga cambiata la Legge 157 del 1992, che non dà più risposte agli agricoltori e ai cittadini”. Lo ha rimarcato oggi il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini all’incontro sull’emergenza ungulati nelle province lariane, tenutosi questa mattina a Porlezza, durante al quale -davanti all’assessore regionale all’agricoltura, Fabio Rolfi, al presidente della Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi, e ai rappresentanti delle autorità locali- ha ricordato che le incursioni di questi animali rappresentano un pericolo per la sostenibilità economica e ambientale del territorio.
“Cinghiali, ma anche nutrie e altre specie – ha sottolineato l’assessore Rolfi – sono dannose e pericolose”. Purtroppo mancano gli aiuti del Governo, anche per una presa di posizione ideologica, e ribadisce la necessità di un adeguamento normativo nazionale.
Rolfi ha annunciato verrà istituito il marchio ‘cacciato in Lombardia’ per valorizzare la selvaggina locale e contribuire ulteriormente al contenimento dei cinghiali.
Al termine della giornata, gli agricoltori hanno consegnato un documento alle autorità in cui si legge: “Non dimenticateci, non lasciateci soli. Cogliete, anzi, come grido d’allarme la sintesi di questa visita sul territorio, che nelle speranze di tutti noi rappresenta l’occasione per dare un atteso segno di svolta che affronti una volta per tutte l’emergenza cinghiali e riconosca la strategicità e l’importanza dell’agricoltura per il futuro del nostro comprensorio lariano e dei territori limitrofi”.