“Le reti hanno una durata precisa: trent’anni. La nostra ha bisogno di interventi corposi, per scongiurare il rischio di lasciare gli utenti al freddo quest’inverno. Stiamo investendo due milioni e mezzo in questo rinnovamento. E ci scusiamo con i cittadini per i disagi”.
I “disagi” di cui parlano i vertici della società di teleriscaldamento Comocalor – che hanno indetto una conferenza stampa per spiegare cosa sta accadendo in città – sono le segnalazioni avanzate da numerosi cittadini, nella zona di Albate (e non solo), ai quali è capitato di ritrovarsi senza acqua calda.
Gianni Chighine responsabile della divisione Energia e Tecnologie smart, e Andrea Bernasconi e Fabio Fidanza, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Comocalor, hanno spiegato il problema.
In estrema sintesi, Comocalor – ha detto Bernasconi – ha programmato alcuni interventi ormai inderogabili: deve sostituire un chilometro e mezzo di tubazioni per evitare che quest’inverno le famiglie si trovino al freddo. Per far fronte alla sospensione di erogazione del calore – che in estate serve solamente per riscaldare l’acqua ad uso sanitario – ha dotato i condomini interessati di impianti elettrici che, in alcuni casi, hanno mandato in sovraccarico la rete del palazzo. “Abbiamo comunicato che avremmo installato le resistenze – ha spiegato Chighine – I quadri elettrici dei condomini a volte saltano e non c’è più acqua calda, ma l’incremento di potenza elettrica deve essere richiesto dal condomino, non da noi. Detto questo, ci scusiamo con gli utenti per il disservizio”.
Un disagio, ha aggiunto Fidanza, dovuto a un difetto di comunicazione tra la società e i condomini: rapporti sicuramente resi più complicati dalla situazione di emergenza sanitaria dei mesi scorsi.