“Nessuno va in vacanza per stare male. Chi spende soldi per stare in spiaggia con la mascherina?. Di certo non gli americani o i turisti stranieri nostri affezionati ospiti che per arrivare sul lago devono anche fare lunghi viaggi peraltro attualmente ancora preclusi in determinati casi”. Le parole sono di Ross Whieldon, vicepresidente di Federalberghi Como e titolare dell’hotel Britannia Excelsior di Griante che prefigura l’estate in arrivo, stagione che però “difficilmente porterà qualcosa di positivo. Saranno mesi piatti. Noi siamo chiusi e anche a luglio non apriremo. Poi vedremo come comportarci”. Una prospettiva decisamente negativa che è frutto dell’applicazione delle necessarie misure di sicurezza in essere per contenere la diffusione del virus. “Sono ovviamente disposizioni necessarie ma finché non ci sarà maggior libertà negli spostamenti, mi riferisco ad esempio ai voli aerei, noi di certo non potremo programmare quell’attività di ricerca del cliente che porta poi i turisti sul lago. Se avessimo un via libera chiaro, da una data chiara, a noi servirebbe almeno un mese per lavorare al fine di iniziare a intercettare i flussi di visitatori. Siamo ormai a fine giugno, se si aspetta ancora un po’ non solo non vedremo nessuno ad agosto ma a rischio flop sarà anche settembre”. Dal 15 giugno la riapertura di 25 aeroporti italiani e delle frontiere con molti Paesi dell’Area Shengen è stato un primo passo ora si attende anche la riapertura graduale e parziale con le aree extra Shengen. All’appello mancheranno innanzitutto i turisti dagli Usa, dalla Cina, dal Giappone e più in generale dall’Estremo Oriente.
Negativa, anche se venata da un ottimismo sincero, è anche la prospettiva di Giuseppe Rasella, albergatore di Gravedona ed Uniti, che rappresenta la filiera dell’accoglienza nella Camera di Commercio di Como e Lecco. “La stagione è compromessa, questo va detto. La situazione sanitaria sta lentamente migliorando ma per i tempi del settore turismo, siamo ormai in un irrecuperabile ritardo – spiega Rasella – Sia per luglio e agosto ma anche dopo. Anche perché non basta riaprire le frontiere con la Svizzera per vedere arrivare migliaia di turisti elvetici e non basta riattivare alcune tratte aree per rivedere i voli pieni. Deve passare il messaggio che la situazione in Italia è ormai sotto controllo”. Segnali incoraggianti arrivano invece dal settore della case vacanza, come spiega Claudio Zanetti vicepresidente di Fimaa Como (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), “Ci sono già diverse prenotazioni per agosto e alcun anche su luglio. Soprattutto italiani e cittadini nord europei che hanno scelto il lago, meno la città di Como. Per luglio saranno decisive le prossime settimane. Richieste anche per le ville, sempre sul lago, anche se l’offerta è limitata”.