“Appare strumentale la manifestazione di sabato, promossa proprio da una delle associazioni che avrebbe dovuto garantire l’apertura delle strutture di via Sirtori, almeno fino al 30 giugno”: l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Como, Angela Corengia, è intervenuta così ieri sera in consiglio comunale, riportando in primo piano il tema caldo di queste settimane, la chiusura del dormitorio dell’Emergenza freddo al Centro Cardinal Ferrari. Dallo scorso 8 giugno, infatti, i circa 60 ospiti della struttura si sono ritrovati senza un riparo per la notte, e sabato pomeriggio, in piazza Cavour, è andata in scena la manifestazione organizzata da Como Accoglie, che ha chiamato a raccolta politici, associazioni e comuni cittadini in sostegno dei senzatetto della città. “Si dà sempre la colpa a qualcun altro – ha commentato Patrizia Lissi, consigliere del Pd – Lo trovo molto triste”.
“La Lega non è mai stata d’accordo in passato ed è tuttora contraria a un nuovo dormitorio – è intervenuto il consigliere del Carroccio, Ivan Noseda – L’amministrazione ha già stanziato soldi e risorse in questi anni per i senza fissa dimora. Alcuni progetti sulla grave marginalità vanno portati avanti ma aprire nuovi spazi significa attirare nuovi clandestini e richiedenti asilo”. “I clandestini sono pochissimi – ha replicato Lissi – Vi dovreste solo vergognare di aver chiuso il centro migranti di via Regina. Non saremmo arrivati oggi a questa situazione, con le persone per strada”.
Il Comune, intanto, sta attendendo risposte per l’impiego dell’immobile di via Cadorna, di proprietà dell’Asst e già utilizzato per l’emergenza Covid per le eventuali persone senza fissa dimora che dovevano essere isolate a tutela della salute pubblica. “Non abbiamo ancora avuto novità – spiega l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale, Elena Negretti – Abbiamo chiesto all’ente che dovrebbe gestire gli spazi di presentare un progetto temporaneo. Dovrebbero darci un riscontro a breve”.