I comaschi possono tornare in Svizzera a rifornirsi di benzina e a riabbracciare parenti e amici, e gli svizzeri possono tornare a fare shopping e ad acquistare generi alimentari nei supermercati lariani e, più in generale, italiani. Un giorno molto atteso, quello di oggi, per le riaperture da parte della Confederazione elvetica delle frontiere e di tutti i valichi con gli Stati dell’area Schengen, Italia compresa, e con il Regno Unito. Decadono così tutte le restrizioni imposte fino ad oggi, compreso il divieto per i cittadini elvetici di fare acquisti nel Belpaese. L’apertura unilaterale della frontiera con l’Italia è terminata dunque insieme a quella degli altri stati membri dell’Unione, permettendo ai cittadini italiani e comaschi di varcare il confine elvetico, e ricongiungersi così con i propri cari. Viceversa, il ritorno degli svizzeri era molto atteso soprattutto dai commercianti ed esercenti della provincia lariana, per dare un ulteriore impulso all’economia del territorio, in lenta ripresa.
E con la riapertura di tutti i valichi finiscono anche i disagi affrontati durante la pandemia dai frontalieri per varcare il confine e recarsi al lavoro. E cala la pressione sui valichi rimasti aperti, come quello di Ponte Chiasso. Riaperta anche la Valmara, finita in questi mesi al centro delle polemiche. Il valico, dal quale passano quotidianamente oltre 1.200 frontalieri della Valle Intelvi, è rimasto chiuso fino ad oggi, costringendo i lavoratori ad un percorso alternativo più lungo, oltre ad estenuanti code, estendendo di almeno un’ora i tempi per raggiungere le frontiere più vicine e recarsi sul posto di lavoro in Canton Ticino. “Finalmente la situazione è tornata alla normalità – commenta il sindaco di Centro Valle Intelvi, Mario Pozzi, che in questi mesi si è battuto insieme con gli altri sindaci della Valle per la riapertura del valico – Questa mattina le code riscontrate in queste ultime settimane non c’erano più”.