Dormitorio permanente in via Cadorna, si attende la risposta dell’ente a cui il Comune ha chiesto di gestire gli spazi. Va sempre più in questa direzione il lavoro dell’amministrazione, lavoro che procede su due fronti: da una parte, a breve, ci sarà un incontro con i soggetti interessati con i quali era in corso un dialogo per fare sintesi sulle disponibilità messe in campo, dall’altro i contatti già avviati da tempo con l’Asst lariana sugli spazi, appunto, di via Cadorna già utilizzati per l’emergenza Covid per le eventuali persone senza fissa dimora che dovevano essere isolate a tutela della salute pubblica.
“Avendo già la disponibilità di questi spazi stiamo aspettando la risposta dell’ente al quale ci siamo rivolti per la gestione, nei prossimi giorni dovremmo avere i primi riscontri” fa sapere l’assessore alla Sicurezza del comune di Como, Elena Negretti, che ribadisce come non si stia lavorando solo per trovare un riparo per la notte, ma per un progetto più ampio.
L’edificio che potrebbe ospitare fino a una trentina di persone potrà essere utilizzato – come spiegato ieri in una nota di Palazzo Cernezzi – per le persone “in regola con tutti i permessi a norma di legge”.
Di fatto tra i senzatetto comaschi, come spiegato anche in consiglio comunale nei giorni scorsi, ci sono numerosi stranieri che non sono in possesso di tutti i documenti necessari, e poi ci sono persone che risultano residenti in altri comuni della provincia, amministrazioni con le quali è in corso un dialogo per la presa in carico.
Via Cadorna potrebbe dunque trasformarsi in un dormitorio permanente, in attesa di individuare un’altra struttura più idonea sul territorio comunale che in futuro possa essere adibita a questo scopo. “Stiamo arrivando a definire un progetto per poter aprire e garantire l’accesso a chi ne ha i requisiti” conclude Negretti.