Per la riqualificazione bisognerà attendere ancora 4 o 5 anni. I lavori per il campo sintetico invece dovrebbero partire subito.
«Anzi, siamo già in ritardo, avremmo dovuto firmare l’accordo con il Comune in questi giorni». L’amministratore delegato del Como, Michael Gandler, parla dei progetti della società. E tenta di mettere ordine nelle tante notizie circolate negli ultimi giorni.
Notizie riguardanti soprattutto il futuro del “Sinigaglia”, impianto che da decenni ciclicamente torna sotto i riflettori e al centro, appunto, di progetti.
L’altroieri il Como ha annunciato di aver ingaggiato una importante società americana come consulente per la progettazione del nuovo stadio. Pochi giorni prima, però, dal Comune avevano fatto sapere che al momento la società è interessata unicamente a cambiare il terreno di gioco in sintetico e ad affittare uno spazio di 140 metri quadrati da adibire a negozio per il proprio merchandising.
Le due cose sembrano in palese contraddizione tra loro. Ma Gandler non è della stessa opinione. Anzi. «Sono due percorsi separati – dice – Il campo è una necessità immediata, mentre per il progetto più ampio le tempistiche sono molto lunghe: almeno 3 o 4 anni. Dobbiamo immaginare un anno e mezzo per l’iter di approvazione e 2 o 3 anni per costruire».
Ancora difficile al momento capire l’entità della spesa. «La cifra – spiega ancora – va da 35 a 70 milioni. Dipende se faremo o no il parcheggio».
Il progetto dovrebbe approdare sul tavolo del comune di Como con l’inizio del prossimo anno.
«Vorremmo farlo al massimo nei primi mesi del 2021» conclude Gandler.
Intanto – come detto – il primo intervento riguarderà il nuovo campo sintetico, con il comune si stanno definendo le modalità d’intervento. Il fatto è che siamo già in ritardo. «Se non sarà pronto a settembre, per l’inizio della stagione, sarà un problema per la società» chiude l’amministratore del Como.