L’86,2 per cento dei laureati triennali all’Università dell’Insubria a un anno dal titolo ha un impiego ben retribuito e il tasso di occupazione è dell’82 per cento per i laureati magistrali, percentuali nettamente più alte della media lombarda (82% per i triennali e 81,2% per i magistrali) e nazionale (74,1% per i triennali e 71,7% per i magistrali): è quanto emerge dal XXII Rapporto di AlmaLaurea, il consorzio che coinvolge 76 università italiane e ne analizza il profilo e la condizione occupazionale dei laureati. I dati del 2019 sono stati comunicati in diretta streaming dal Ministero dell’Università e della ricerca.
Per fotografare l’Insubria sono stati presi in esame 1.869 laureati nel 2019: 1.370 di primo livello, 225 magistrali biennali e 269 a ciclo unico. I dati sono risultati tutti in crescita rispetto al passato. I laureati di cittadinanza estera sono il 4,4%, rispetto al 3,6% del 2018, e quelli provenienti da fuori regione sono il 6,6% rispetto al 4,8% dell’anno precedente. Il 10,3% ha compiuto un’esperienza di studio all’estero, per lo più con il programma Erasmus. L’età media alla laurea è 25 anni e il 63,6 per cento degli studenti termina l’università in corso con un voto medio di 99 su 110 per i titoli triennali e 108,9 per i magistrali biennali. Il91,7% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. La retribuzione media per chi si è fermato al titolo triennale a un anno dalla laurea è di 1.345 euro netti mensili. I laureati di secondo livello del 2018, contattati dopo un anno, sono occupati per l’82,3% e hanno una retribuzione media di 1.530 euro mensili netti. I laureati del 2014 contattati a cinque anni, occupati al 92,2%, percepiscono retribuzioni medie di 1.733 euro mensili netti.
«I dati confermano la qualità della nostra didattica, basata su un ottimo rapporto tra studenti e docenti, sullo scambio costante con l’estero, sull’esperienza nei laboratori e sull’apertura al territorio e alle sue esigenze – commenta il rettore dell’Insubria, Angelo Tagliabue – Anche in questo periodo di didattica a distanza abbiamo lavorato per assicurare ai nostri studenti la migliore offerta formativa possibile».