Non aveva titolo per affittare posteggi. La “Santa Teresa sas”, società fallita che avrebbe “gestito” i parcheggi abusivi scoperti dalla polizia locale di Como in piazza Santa Teresa, aveva stipulato nel 2005 con il Comune di Como una convenzione per la costruzione di un parcheggio nel sottosuolo, ma non sulla superficie. Posti che per l’accusa – pm Pasquale Addesso – erano utilizzati abusivamente fin dal 2013. Il decesso nei giorni scorsi dell’indagato ha fatto decadere questo ampio filone di indagine che descriveva un giro d’affari (in gran parte in nero) vicino ai 200mila euro. I posti venivano affittati con tariffe dai 60 agli 85 euro mensili.
Attorno a questi posteggi abusivi, girava una vera e propria economia di affitti e pagamenti che portava a rimuovere le auto di chi non pagava. Le accuse della procura parlano di usurpazione di funzioni pubbliche ma anche di estorsione. Per riavere indietro le auto, infatti, gli automobilisti erano costretti a versare somme mai inferiori ai 150 euro. Esborsi non dovuti per due motivi: primo, l’area dove avvenivano le rimozioni era pubblica, quindi al massimo sarebbe dovuta intervenire una pattuglia della polizia locale e non il carro attrezzi in autonomia. Secondo, anche fosse stata un’area privata, la rimozione – per legge – sarebbe dovuta essere a carico di chi chiamava il carro attrezzi, che in un secondo momento avrebbe potuto rivalersi sull’automobilista. Un meccanismo che, secondo le accuse, veniva replicato anche in altre zone della città.