Torna ciclicamente al centro dell’attenzione. Progettisti, urbanisti, sportivi, amministratori, semplici cittadini, di volta in volta sognano a occhi aperti un futuro diverso per lo Stadio Sinigaglia di Como e più in generale per tutta l’area circostante. Tra le tante ipotesi si è parlato di negozi, attività ricettive, concerti. Di un impianto che sia sì la casa del calcio, ma anche di altri sport e di eventi, il tutto nel rispetto dei rigidi limiti a cui è sottoposto. Il “Sinigaglia” – è noto – è vincolato dalla Soprintendenza e immerso in una zona residenziale con connotazioni storico-architettoniche di assoluto pregio.
Insomma il libro dei sogni si è aperto innumerevoli volte e altrettante volte si è richiuso. Al momento l’unico intervento che si prospetta all’orizzonte, quello proposto dal Calcio Como, è il rifacimento del campo con l’erba sintetica e la possibilità di sfruttare ai fini di merchandising uno spazio di 140 metri quadrati all’interno dello stadio. “Un primo passo nel progetto di valorizzazione dell’impianto” spiega la società.
Per ora dunque nulla di più e il Sinigaglia resta immobile con i segni del tempo passato che sono sotto gli occhi di tutti.