“Il Comune di Como non può pretendere che la situazione di grave disagio dei senzatetto comaschi si risolva da sola o che siano le associazioni e il volontariato a cercare soluzioni ogni volta”: così Patrizia Lissi, consigliere comunale del Pd, torna a puntare l’attenzione sul problema dei senza fissa dimora, che ritorna alla luce con prepotenza in vista della chiusura, il prossimo 8 giugno, dei dormitori temporanei dell’emergenza freddo allestiti al centro pastorale Cardinal Ferrari di Como. Il tema è stato al centro di una discussione anche nella seduta del consiglio comunale di ieri. “Landriscina sia sindaco per tutti i comaschi. Anche per quelli che non hanno il privilegio di un tetto sulla testa”, dice il consigliere Lissi, che lancia all’amministrazione una serie di proposte. Innanzitutto, sottolinea la necessità di istituire un ricovero permanente. “Via Cadorna dove è stato aperto uno spazio per l’emergenza Covid-19 o i locali del San Martino potrebbero essere soluzioni valide – dice Lissi – Valutiamo anche se spostare la tensostruttura allestita in via Sirtori nell’area della Basilica di Sant’Abbondio, dove solitamente si tiene la festa patronale”.
Il consigliere dem propone poi di implementare il progetto di “housing first”, di inserimento diretto dei senza dimora in unità abitative indipendenti. “Ad oggi ci risulta che degli 840mila euro ottenuti dalla giunta Lucini per il progetto “Strade verso casa” sia stata utilizzata solo una parte. – dice Lissi – Questo dopo 3 anni in cui la grave marginalità è stata al centro del dibattito cittadino e dopo promesse fatte dall’ex assessore Locatelli, che però sono cadute nel vuoto”. Il Pd chiede anche che il Comune istituisca un servizio di strada con un team di operatori sanitari, assistenti sociali e volontari “per raggiungere capillarmente chi ha bisogno, iniziare a sciogliere la grave situazione di marginalità al portico di San Francesco e monitorare possibili casi di Covid-19 che potrebbero emergere in futuro”. E infine, Lissi riporta alla luce il problema della sicurezza. “Il sindaco – conclude – chieda anche la collaborazione di prefettura e questura perché, a supporto della polizia locale, siano garantiti presidio e prevenzione nei confronti di malintenzionati che potrebbero causare tensioni tra gli stessi senza dimora”.